Il borgo di Isola Santa

Il borgo antico di Isola Santa è situato lungo la Via d’Arni, tratto SP13 che, insieme al tratto SP10 e SP9, unisce la Versilia alla Garfagnana, a 508 metri s.l.m., sulla sponda sinistra della Tùrrite Secca, il cui corso, in questo punto, nel 1950 è stato sbarrato, a scopo idroelettrico, da una diga di 38 metri di altezza, formando in questo modo un caratteristico laghetto.

Il borgo e il lago
Il borgo e il lago

 

 

 

 

 

 

Conseguenze immediate di tale opera furono le perdite di un’antico ponte e dell’adiacente vecchio mulino Mosceta, che furono sommersi dalle acque ma, come sempre accade, successivamente si manifestarono effetti collaterali dovuti al continuo saliscendi del livello dell’invaso che hanno prodotto dissesti idrogeologici tali da costringere la maggior parte dei pochi abitanti all’abbandono definitivo del paese.

Oggi, l’antico borgo di Isola Santa è meta di gitanti domenicali, di turisti in cerca di pace e tranquillità, di escursionisti e di appassionati di pesca.

Storia del borgo

Questo borgo sorse attorno ad un piccolo ”hospitale ” che aveva come matrice la Pieve di Careggine, nel quale, durante i secoli, hanno potuto trovare assistenza poveri ed ammalati e rifugio e ristoro non solo viandanti e pellegrini in transito tra la Garfagnana e la Versilia attraverso la Foce di Mosceta, ma anche e soprattutto contrabbandieri di sale.

Anche se diverse voci lo definiscono, come altre strutture dello stesso tipo in Garfagnana, una fondazione della contessa Matilde di Canossa, di esso si hanno notizie soltanto ad iniziare dal XIII secolo, quando, come riportato da Emanuele Repetti (Carrara 1776-Firenze 1852), storico, geografo e naturalista, autore del “Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana”, nel 1260 tale ospitale ed il borgo furono soggetti ad una tassa pro-Crociate di lire 80, mentre alcuni altri storici arrivano a supporre che, vista l’importanza, seppur relativa, della via di comunicazione, Isola Santa potesse essere stata in precedenza una specie di avamposto forse dotato pure di una, seppur modesta, cinta muraria.

Il luogo era infatti un nodo cruciale per le vie di comunicazione e quindi di commercio, tra cui quello importantissimo del sale, tra la Versilia e la Media Garfagnana. Isola Santa ed il suo Hospitale di San Jacopo sono stati per lungo tempo punti obbligati di passaggio per chi dalla Versilia avesse dovuto recarsi in Garfagnana e viceversa. Attraverso di essi infatti passavano diversi percorsi piuttosto importanti che univano Castelnuovo Garfagnana, e quindi la Via Clodia secunda, allora vera e propria spina dorsale della Garfagnana, con la costa Tirrenica

Il controllo delle vie di comunicazione, anche locali, e quindi dei loro traffici commerciali sia sempre stato appetito da chi deteneva il potere. I signori De Caricino, che governavano tutta quella zona, erano imparentati con i Corvaresi, nobili versiliesi e in ottimi rapporti con la sede vescovile di Luni, per cui non ci si meraviglia se, notizie risalenti al Trecento ci informano come intorno al Rettorato dell’hospitale di San Jacopo girassero ancora interessi di una certa parte della nobiltà dell’alta Garfagnana, quella, appunto, legata ai Signori di Careggine e appartenente alla diocesi di Luni. Tutto questo perdurò fino all’ultimo ventennio di quel secolo quando questo incarico fu affidato non più ad ecclesiastici raccomandati dalla nobiltà locale ma a semplici personaggi laici a cui fu permesso di valersi dell’aiuto di conversi.

L’hospitale e l’attiguo locale ad uso oratorio vennero soppressi nel 1580, anche se già dal 1575 avevano perso la loro funzione iniziale ed erano stati adibiti a magazzini, ma nel 1608 vennero restaurati costituendo l’area sulla quale venne edificata l’attuale chiesa di San Jacopo (dedicata a San Giacomo Maggiore). Il Repetti riporta un accordo proprio di quell’anno tra gli abitanti di Capanne e quelli di Isola Santa per contribuire, metà per ciascuno, al mantenimento di un prete concesso dall’allora Vescovo di Lucca Alessandro Guidiccioni “il giovane”, per la costituzione di una parrocchia locale, vista l’eccessiva distanza di queste due frazioni dalla parrocchia più prossima, cioè quella di Careggine.

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Il distaccato campanile fu invece costruito molto più recentemente, nel 1899, come attesta la lapide murata sul suo portale.

Campanile - lapide
Campanile – lapide

 

 

 

 

 

 

Attualmente (10/03/2011) la chiesa è sconsacrata e considerata edificio pericolante e, al suo interno, naturalmente chiuso al pubblico, sono in corso opere di consolidamento e di restauro. Dal 1984 la parrocchia di Isola Santa è stata trasferita in una sede nuova, presso le nuove abitazioni, poco più in alto, lungo la strada che conduce a Capanne di Careggine.

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Isola Santa è un ottimo punto di partenza per escursioni molto belle ed interessanti. Dalla diga in particolare partono sentieri che portano a Col di Favilla – Mosceta – Levigliani

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E’ possibile soggiornare in alcune abitazioni del vecchio borgo di Isola Santa che sono state ristrutturate a scopo turistico. E’ inoltre attivo, presso la chiesa sconsacrata di San Jacopo, un caratteristico ristorante, proprio sulle sponde del lago.
Qui il regolamento di gestione della ZRS.
Il Santo Patrono, San Giacomo si festeggia il 25 Luglio.

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Isola Santa è raggiungibile:

Da Lucca, attraverso Castelnuovo Garfagnana (Km 58)
Dalla Versilia (Km 23) dall’omonimo casello autostradale, attraverso la galleria del Cipollaio.
Da Massa, attraverso il Passo del Vestito (Km 30)


Notizie tratte da
http://www.escursioniapuane.com/PaesiApuani/SchedaPaeseIsolaSanta.html


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