Campolino e le Cabinovie del Sestaione

Storica cabinovia in tre tronchi costruita dalla Graffer nel 1961-1962.

abetoneCartina-byPaolinoAbetoneforum
Cartina delle cabinovie, byPaolinoAbetoneforum
foto da Abetoneforum
foto da Abetoneforum

 

 

 

 

 

 

La costruzione delle tre cabinovie Graffer, nonché degli skilift nella parte in quota, agli inizi degli anni sessanta, è stata concepita da Giuseppe Sogner (di origine istriana e che in seguito a vicende belliche legate alla sua terra si stabilì dapprima a Livorno e poi sposò un’abetonese), che riuscì a convincere Enrico Tavella, un industriale parmense la cui principale attività aveva a che fare con le centrali elettriche, ad investire i propri capitali nella costruzione degli impianti.

La famiglia Sogner vive tuttora all’Abetone ed è proprietaria dello storico Albergo Regina.

Furono quattro le cabinovie Graffer, e funzionanti fino al 2001 o 2002.

  1. La cabinovia Abetone – Selletta del 1962: Accanto alla cabinovia, che nel 1975 fu trasformata in seggiovia monoposto, dal 1954 funzionava una seggiovia monoposto Marchisio revisionata negli anni 60 da Zemella. Nei primi anni 80 venne smantellata per far posto all’attuale seggiovia biposto Nascivera. Accanto però ha continuato a funzionare la monoposto Graffer.
  2. La cabinovia Selletta – Sestaione è stata smantellata nell’estate 2004 per fare spazio alla stazione d’arrivo della seggiovia quadriposto le Regine – Selletta. Nessuna pista scendeva lungo questo impianto. La funzione primaria di questa cestovia era quella di collegamento.
  3. La cabinovia Sestaione – Campolino è stata smantellata nell’estate 2005, insieme agli skilift doppi del Campone ed al rifugio 
  4. La cabinovia Val di Luce – Tre Potenze del 1968. Cestovia Marchisio poi trasformata in seggiovia monoposto. Dal 2003 seggiovia quadriposto Doppelmayr.

 

Informazioni tratte da
http://www.abetoneforum.it/forum/storia/archivio-impianti-storici-cabinovia-abetone-selletta-sestaione-campolino/?PHPSESSID=d0e1r2nhh9mhndaenkitapu1q7
(dove potete trovare una vastissima galleria di immagini di un tempo e attuali)

e da
http://retrofutur.org/retrofutur/app/main?DOCID=100000486

 

foto da abetoneforum
foto da abetoneforum

“La vecchia cabinovia Graffer che scendeva dalla Selletta al Sestaione quasi a precipizio tra le rocce riarse dall’esposizione a mezzogiorno del versante, anch’essa aveva un fascino unico, aumentato ancor più dall’imbarco a rincorsa che necessitavano tutte le cestovie e dal tipico sferragliare delle rulliere, anche in questo caso in special modo quelle di ritenuta, tipiche delle Graffer sdleng-sdleng-sdleng.
…..
L’inestimabile valore che avrebbero avuto questi reperti di archeologia funiviaria nei decenni a venire se opportunamente conservati sarebbe andato a vantaggio anche dell’Abetone stesso, ovvero avrebbe diversificato l’offerta turistica. Se invece di presentarli come anacronistici, scomodi, non più al passo con i tempi si fosse puntato sul loro valore storico, ambientale e si fosse fatta pubblicità in questo senso (come da qualche tempo già si sta facendo per esempio per i dismessi siti minerari o in genere per quella che viene definita archeologia industriale) si sarebbero attirati quei soggetti che oltre allo sci ed alla montagna in generale amano anche questo aspetto strettamente legato ad essa.”

(http://www.funiforum.org/funiforum/showthread.php?t=1112&page=2)

Il Campone

foto di Umberto Corsini, tramite gruppo FB Conosci la Val Sestaione
foto di Umberto Corsini, tramite gruppo FB Conosci la Val Sestaione
i due skilift del Campone, foto tratta da skiforum
i due skilift del Campone, foto tratta da skiforum

 

 

 

 

 

 

 

Il rifugio

Il pianoro su cui sorgeva il rifugio
Il pianoro su cui sorgeva il rifugio
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Il rifugio
foto di Luigi Ceccarelli. tramite gruppo FB Conosci la Val Sestaione
foto di Luigi Ceccarelli. tramite gruppo FB Conosci la Val Sestaione

8 Risposte a “Campolino e le Cabinovie del Sestaione”

  1. Che dire, il fascino che aveva capolino con la sua pista rossa, e il suo pratone a solatio, non aveva eguali, peccato che sia andato tutto perso, addirittura aver speso soldi per bonificare un rifugio che savrebbe potuto servire per il periodo estivo… La montagna va aiutata, altrimenti verrà dimenticata, e questa parte dell’abetone, purtroppo è già stato dimenticato..

  2. Sono stato fortunato che negli anni 80 prendevo l’impianto dalla selletta per andare a campolino, e come dimenticare il taglio dalla val di luce per arrivare alla partenza in fondo alla valle, per arrivare in cima con due bei camponi e poi la azzurra lunga facile ma bellissima e panoramica. la prima volta l’ho fatta con un amico che non c’è più ….e poi la rossa due cambi di pendenza senza sosta stretta in mezzo agli alberi ……campolino per gli sciatori bravi era anche il trampolino per andare a pian di novello come faceva il mio amico robertino….. quando la neve non mancava mai e si aprtiva dalle regine o da valle del campolino dalla gente che c’era a sciare…. regine campolino selletta gomito stucchi zeno e pulicchio e val di luce tutto aperto tutto pieno di neve tutto collegato tutto pieno di gente che faceva sport che bei tempi che oramai vedo solo su qualche vecchia fotografia …. Luciano

  3. Mi si è spezzato il cuore. Da bambino avevamo la casa in affitto a Pian di Novello. Il Paradiso per chi voleva sciare

  4. Anch’io ho avuto la fortuna di sciare all’abetone quando c’era TUTTO APERTO mi pare ai primi anni ‘ 80 pieno di neve, dalla val di luce si scendeva su una strada si arrivava al sestaione poi si prendeva l’impianto per andare a su a Campolino, sopra 2 piste lunghe facili ma divertenti e poi la rossa a scendere di nuovo a Sestaione, pista tecnica veloce e divertente poi prendevo la cestovia e andavo a fare le piste dell’abetone, Riva, Stucchi, le Zeno, Pulicchio e tornavo in val di luce, veramente il TOP!!!

  5. proprio lì ho imparato a sciare da bambino ! era un posto bellissimo, sempre pieno di neve e di sole. ci sono tornato a piedi 2 anni fa dalla valle del sestaione, è stata un’emozione bella e triste, come vedere un fantasma senza vita, uno scenario abbandonato e ormai selvaggio. tavella fu mio vicino di casa all’abetone, so con quanto amore e quanta competenza curava quel luogo.

  6. proprio lì ho imparato a sciare da bambino ! era un posto bellissimo, sempre pieno di neve e di sole. ci sono tornato a piedi 2 anni fa dalla valle del sestaione, è stata un’emozione bella e triste, come vedere un fantasma senza vita, uno scenario abbandonato e ormai selvaggio. tavella fu mio vicino di casa all’abetone, so con quanto amore e quanta competenza curava quel luogo.

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