Salire al Cimone da Doccia sopra Fiumalbo
Magnifico itinerario che risale le pendici prative del versante Sud-Ovest del Cimone, attraversando solitari ambienti di alta prateria sommitale. Dal Cimone si gode uno dei più vasti panorami visibili in Italia che, anche se non si ha la fortuna di capitarci in una giornata splendidamente tersa, si allarga per decine di chilometri. Salita assolutamente da non effettuare col cattivo o incerto tempo. Periodo consigliato: maggio-ottobre.
Tempo previsto ore 4:30/5
Dislivello 800 metri
Da Fiumalbo si sale in auto a Doccia dove parcheggiamo. Si raggiungono la Capanna dei Celti (1366 mt) e la vicinissima “Alpe di Sara”, da dove parte una mulattiera, risistemata ad arte dal Parco del Frignano, che sale verso Est con una bella massicciata e in leggera pendenza tocca una capanna celtica ben conservata e col tetto rifatto in paglia di segale (Fratta dell’Angiola). Di qui si prosegue sull’antica bella via fra due muri a secco fino a che si incontra una pista da sci da tempo abbandonata sulla quale il sentiero prosegue. Il sentiero è il sentiero CAI 489 che seguiremo fino al crinale.
Si raggiunge così “Il Muraglione”, enorme muro a secco di sassi squadrati costruito un tempo a protezione delle rovinose piene del rio Cella che scorre a fianco, m 1510, 0h30’. (nel 2015 ha subito un crollo parziale ma, fortunatamente, è stato recuperato grazie al Consorzio di Bonifica).
Attraversiamo il Rio Cella nei pressi del casotto (ristrutturato) una volta di servizio allo skilift e continuiamo fino a raggiungere il Campile, ampio spazio erboso, dove troviamo il Cristo dell’Alpe, 1637 mt (qui viene fatta una bella festa campestre l’ultimo sabato di giugno).
Abbiamo già un magnifico punto di vista sul Cimone. Si prosegue passando sopra il Padule, passiamo davanti alla fontana di Rossano, 1624 mt, e si raggiunge il Piano, ampia area umida di rilevante interesse naturalistico.
Attraversato un ruscello il sentiero punta in salita alla sella tra il Monte Lagoni, imponente alla nostra destra, e Monte la Piazza, per ampi spazi. Il paesaggio è magnifico in tutte le direzioni. Arrivati sul crinale, 1824 mt, intercettiamo il sentiero proveniente dal Libro Aperto, n. 447. e lo seguiamo fino alla base del Cimoncino. Qui il sentiero segnato aggira il Cimoncino a sinistra, ma è anche possibile risalire il Cimoncino stesso sulla ampia e facile cresta (a nostro avviso percorso più bello). Dal Cimoncino, 2118 mt, al Cimone il passo è breve e siamo in cima (tempo 2.30/3.00 dalla partenza)
Da qui scendiamo verso Pian Cavallaro e il Balzone tramite il sentiero CAI n. 485. Arrivati allo stradone lasciamo il 485 (che conduce passando sotto l’Alpicella del Cimone a San Michele), giriamo a sinistra e prendiamo la sterrata che passando sotto il Cimone ci riconduce al Campile, da dove torniamo agevolmente al punto di partenza seguendo di nuovo il sentiero 489.
A metà circa della discesa verso il Balzone, con una piccola deviazione verso sinistra, su un piccolo pianoro erboso possiamo vedere un interessante ricovero dei pastori.
– Variante: A metà della sterrata che passa sotto il Cimone (corrispondente all’itinerario dei faggi del Parco del Frignano, perchè vi si possono osservare dei faggi secolari), nei pressi di una cabina elettrica in cemento, possiamo anche scendere tramite la vecchia pista di sci, accorciando un pochino, ma con terreno più difficoltoso. In corrispondenza di questa deviazione a sinistra si intravvede una mulattiera che corrisponde alla direttissima per il Cimone. –
L’Alpe di Sara e il Borgo dei Celti sono ottimi punti di appoggio soprattutto per spuntino e bevuta ristoratrice al termine dell’escursione.
Tutte le immagini dell’itinerario
(le fotografie son state fatte in periodi diversi)
I fiori del Cimone
Importanti sono gli aspetti naturalistici che si possono osservare con questa escursione accessibile a tutti, alle piante e ai fiori di rilevante importanza presenti nella bella distesa di Pian Cavallaro e sul Monte Cimone: la “Soldanella pusilla”, grazioso fiorellino campanulato di colore rosa. residuo glaciale, “l’Alchemilla alpina” con i suoi minuscoli fiorellini, la “Viola biflora”, minuscola viola di colore giallo intenso, la minuscola “Silene acaulis” tipico esempio di pianta priva di fusto simile al muschio, la “Draba aizoides” con i suoi piccoli fiorellini gialli, la “Gentiana Kochiana”, elegante genziana, la “Gentiana Verna” o Genzianella”, e il “Geranium argenteum” geranio argenteo, con i suoi meravigliosi fiori di color rosa pallido. Abbiamo poi Astro alpino, Sempervivum montanum, Doronico, Pulsatilla alpina, Anemone narcissiflora e molti altri fiori
Nessuna fonte pare citare la Veronica Ursiniana, da noi più volte fotografata alla base della salita del Cimoncino e proprio sul sentiero. Pochissimi esemplari, trovati solo lì. Fiorisce da metà giugno a metà luglio. Se qualcuno ha notizia di altre stazioni in cui compaia questo fiore ce ne informi.