La Madonna del Cimone

Nel 1900 fu costruita la cappella in onore della Madonna, che doveva essere arricchita da una statua in bronzo della Vergine. Le difficoltà tecniche ed economiche fecero sì che fosse realizzata solo la prima parte del progetto.

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Cartolina di inizi '900
Cartolina di inizi ‘900
tratta dal volume "2.000 anni di un 2.000: il Monte Cimone" (coop. E'Scamadul, 1989) la storia della cappelletta e della statua che doveva sorgervi sopra
tratta dal volume “2.000 anni di un 2.000: il Monte Cimone” (coop. E’Scamadul, 1989) la storia della cappelletta e della statua che doveva sorgervi sopra

 

 

 

 

 

 

 

 

La storia

Il conte Giuseppe Bayard de Volo nel 1899 manifestò il desiderio di realizzare sulla vetta del Cimone una chiesetta, da dedicare alla Vergine della neve con l’avvento del XX secolo. Si costituì un comitato, che mise presto in circolazione le schede per le offerte. Il 18 agosto 1900 la posa della prima pietra, alla presenza del vescovo di Guastalla, mons. Sarti, perché quello di Modena, mons. Borgognoni, era in pessime condizioni di salute, morì infatti due giorni dopo la celebrazione.

Il vescovo ed il suo seguito salgono a cavallo, molti fedeli raggiungono a piedi la vetta: la stima è di oltre tremila presenti. Le parole sono piene di timore e speranza: i partecipanti si lasciano alle spalle un secolo che ha messo da parte la fede e i suoi simboli, e si augurano un XX secolo migliore.

Quella del 18 agosto, nella mente di chi compone il comitato, è solo la prima parte dell’opera: manca infatti la statua della Madonna, maestra del linguaggio dell’amore e della pace, che avrebbe dovuto essere collocata l’anno successivo. Il comitato pubblicò inoltre un “numero unico” intitolato “La Madonna del Cimone”, che servì a far conoscere tanto il progetto quanto la montagna, fino a quel momento nota ed apprezzata solo tra gli appassionati del CAI.

Le difficoltà finanziarie rallentarono l’impresa: la chiesa venne completata solo nel 1908 e la statua della Vergine non fu mai realizzata.

Alcuni anni fa lo scultore Claudio Soli chiese alla Misericordia di Modena di sostenere l’iniziativa della statua

 

Mare me finxit  – Mi modellò il mare

foto intornoalcimone

 

 

 

 

Questo il titolo della scultura realizzata da Claudio Soli. E’ nata dall’osservazione di un pezzo di legno che l’autore trovò in mare, un legno levigato, quasi corroso dal mare. “E’ una Madonna”, si disse. E modellò con la creta l’immagine nata da quel legno. Il profilo della statua assomiglia a quello del Cimone e del Cimoncino – dice ancora l’autore. E la fragile terracotta diventa prima un piccolo bronzo, che in molti apprezzano. Poi un grande bronzo, che sarà collocato in alto, sulla vetta del Cimone, e benedetto il  5 agosto del 2000.

La Madonna col Bambino dedicata al Cimone e lì installata è un omaggio alla Madre di Dio e a suo Figlio, perché benedicano le montagne e le valli e tutti coloro che nel tempo ne avranno devozione. La statua, come il luogo in cui è collocata, ha nel mare la sua origine e lo guarda, nelle giornate più limpide.

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Si compie, a distanza di 100 anni, grazie alla confraternita della Misericordia, un progetto curato da modenesi che speravano in un secolo migliore. Le speranze da loro riposte nel secolo XX sono state in parte tradite. Gli uomini e le donne del XXI troveranno nella Madre del Salvatore un modello concreto per costruire, giorno per giorno, un secolo migliore.

 

 

 

Bellissima immagine di sorvolo radente fornita da Elisa Pasquali a Essereinmontagna-Agenzia Immobiliare Lardi di Fanano e da loro pubblicata

sorvolo-radente-llardi-fornita-da-elisa-pasquali

 

 

 

 

 

 

testo da
http://www2.chiesacattolica.it/cci/diocesi/allegati_applet2/documenti/2000-07/28-118/a297Madonna%20della%20Neve.htm

e un grazie a Giuliano Pasquesi di Pievepelago per alcune preziose info e per le due foto antiche

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