Il Sentiero dell’Atmosfera

Tempo di percorrenza: 2 ore
Dislivello: 287 metri
Difficoltà: impegnativo (per il dislivello, per l’altitudine e per i cambiamenti climatici molto rapidi)

Libretto informativo

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Itinerario didattico-ambientale con partenza da Pian Cavallaro (1878 metri), ha carattere geomorfologico e consente di salire a 2.165 metri di quota, raggiungendo così la vetta più elevata dell’Appennino settentrionale, il Monte Cimone. Per il contesto particolare, è sconsigliato in inverno.

Per raggiungere Pian Cavallaro, si seguono da Sestola le indicazioni per Pian del Falco, Passo del Lupo e Lago della Ninfa, arrivati qui si può salire per la strada militare di servizio o per il sentiero 13 del Comune di Sestola, oppure ancora andare a Passo del Lupo e imboccare il sentiero CAI 449. Il ritorno a Pian Cavallaro è previsto attraverso il CAI 441, in un tratto chiamato “direttissima”.

Sulla vetta è presente dal 1947 una base del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare e dal 1991 un laboratorio del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima.

ex Rifugio CAI Romualdi. Ospita l'Osservatorio climatico italiano "O.Vittori" del CNR, Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima
ex Rifugio CAI Romualdi. Ospita l’Osservatorio climatico italiano “O.Vittori” del CNR, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima
Rifugio Romualdi com'era, foto tramite E' Scamadul Sestla
Rifugio Romualdi com’era, foto tramite E’ Scamadul Sestla

 

 

 

 

 

 

 

 

Per conoscere l’atmosfera, il suo stato di salute e l’attività di ricerca scientifica svolta a 2165 m di quota, sulla vetta di Mt. Cimone

Un itinerario didattico-ambientale che percorre le pendici nord-ovest del Monte Cimone ed introduce ai “segreti” dell’atmosfera e del clima che cambia, grazie ai 10 punti informativi disseminati lungo il sentiero.

Giunti sulla vetta vi è la possibilità di visitare la Stazione di Ricerca Scientifica “Ottavio Vittori” del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Osservatorio Meteo dell’Ufficio Generale per la Meteorologia. Sul Monte CImone, infatti, è presente una Stazione di Ricerca Scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche — Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (CNR-ISAC), ospitata dall’Ufficio Generale per la meteorologia (UGM), che rileva lo “stato di salute” dell’atmosfera. Nell’Osservatorio meteorologico dell’UGM sono eseguite le miure dei parametri meteo e della concentrazione di CO2 atmosferica.

Le misure eseguite a Mt. Cimone riguardanti gli inquinanti atmosferici ed i principali gas serra inclusi nel protocollo di Kyoto sono parte del programma Global Atmospheric Watch del World Meteorological Organization (l’Organizzazione Meteorologica Mondiale). Questo programma raccoglie i dati di misure effettuate in oltre 300 stazioni sparse sull’intero pianeta, inserendoli in un databaseche ha sede a Tokyo, denominato World Data Centre for Greenhouse Gases. Alle attività di ricerca di Mt.Cimone partecipano anche le Univesità di Bologna e di Urbino, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed il Joint Researche Centre di Ispra.

Sulla vetta
Sulla vetta
Il terrazzino del piccolo orizzonte
Il terrazzino del piccolo orizzonte

 

 

 

 

 

 

 

È da qui che è possibile abbracciare con lo sguardo la Pianura Padana, e in giornate particolarmente limpide le Alpi Bernesi a nord, il Monviso a ovest, il Monte Nevoso a est in Istria, il Terminillo a sud, les Aiguilles de Bavelal  in Corsica, a sud-ovest.
(Terrazzino del Piccolo Orizzonte)

Visite guidate

Il Parco del Frignano organizza in estate visite guidate condotte dai ricercatori CNR in estate nelle giornate di mercoledì.
Per informazioni, si prega di contattare il Parco del Frignano allo 0536 – 72134 ([email protected]).

http://www.sentieroatmosfera.it/

Le visite potranno essere annullate, anche in giornata, per condizioni meteorologiche non favorevoli alla salita o per cause di forza maggiore essendo l’area di pertinenza militare.
In questi casi gli Osservatori non saranno accessibili al pubblico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il Monte Cimone è un “monte con le gambe all’aria”: la sua sommità è costituita da strati di arenaria macigno, vale a dire da rocce formatesi dal deposito di detriti trasportati dalle acque. Gli strati sono intercalati da livelli di limo e di argille. Inclinati a nord ovest, tali strati risultano rovesciati rispetto alla giacitura originaria, da qui la definizione. Raggiungerne la cima ha sempre rappresentato, nell’antichità, una sfida, testimoniata già da oggetti risalenti al neo-enolitico (2.000 a.C.), da monete risalenti alla Roma imperiale e a quella repubblicana, fino alle prime ascensioni documentate: nel 1569 ad opera del Conte Montecuccoli e nel 1655 con la prima misurazione dell’altezza grazie ai padri Riccioni Grimaldi. Anticamente il monte era chiamato Alpe de Lona o Alpe de Nona (XIII secolo), per poi diventare Monte Orientale e infine Monte Cimone, per la sua cima spaziosa. Nel 1888, dopo lunghi studi e diversi tentativi, fu terminata la Torre Osservatorio, di forma esagonalee alta 14 metri, all’interno della quale funzionarono un termoigrografo (strumento per registrare su una sola cartina la temperatura e l’umidità dell’aria) e l’eliofanografo, che registrava la durata giornaliera della luce solare. Caduta in disuso, fu abbandonata e distrutta durante l’ultima guerra.

La presenza delle strutture dell’Aeronautica Militare e del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha consentito negli anni lo sviluppo e la messa in opera di diverse forme di studio atmosferico. Dall’inquinamento all’analisi delle piogge acide, dalla misurazione di CO2  e di altri composti gassosi a quelle delle PM10 e dell’ozono troposferico (la troposfera è quella parte di atmosfera compresa tra la superficie terrestre e 10-15 km di quota, vale a dire la parte dove hanno luogo i principali fenomeni meteorologiche), sono diverse le attività che fanno oggi della zona una delle più importanti stazioni d’alta montagna per lo studio dell’atmosfera e delle sue mutazioni, con la partecipazione a diversi progetti di ricerca internazionali. Già dal 1979, per esempio, le misurazioni di CO2  effettuate dall’Aeronautica Militare sono parte della GAW (l’osservatorio globale dell’atmosfera) del WMO(l’organizzazione meteorologica mondiale), ossia l’organismo che controlla lo stato di salute dell’atmosfera terrestre. Ma il Monte Cimone è anche una delle 59 stazioni del mondo ad inserire i valori di concentrazione di ozono superficiale misurati dal CNR nel WDCGG (il data base mondiale dei gas serra).

 

Le tabelle didattiche lungo il sentiero

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