Lo slittone dell’Abetone

Foto dall’archivio famiglia Bagatti – Abetone

È noto che l’Abetone ha fatto la storia dello sci nel mondo, con atleti del calibro di Zeno Colò, Celina Seghi, Vittorio Chierroni e Paride Milianti. Ma forse non tutti sanno che la stazione toscana ha fatto anche la storia degli impianti di risalita, a partire dal vecchio Slittone da Villa Imperatori alla Selletta, il 4° impianto, in ordine cronologico, installato in Italia.

 

 

La stazione a monte

La stazione a monte si trovava praticamente dentro il rifugio della Selletta. L’impianto inizialmente viaggiava su una sola linea: una grossa slitta con 5 panche saliva e scendeva trainata da un cavo. La portata era di 130 persone l’ora, spesso superata con “carichi eccezionali”, ovvero dai 15 ai 30 sciatori a viaggio, accompagnati da un manovratore e che riponevano gli sci nella gabbia posteriore. Pesantemente danneggiato durante la guerra, l’impianto fu in seguito ricostruito a slitta doppia su un tracciato allargato e lo Slittone iniziò a viaggiare “va e vieni” con le due slitte che si scambiavano a metà tragitto.

Slittone estivo con ruote

Nel periodo estivo, lo slittone veniva munito di ruote (rotovia) e funzionava regolarmente per il trasporto di merci e passeggeri. Rimase in funzione fino alla primavera del 1969, dopodiché fu dismesso per far posto a una seggiovia monoposto Leitner.
(Quest’ultima, costruita nel 1969 e installata nel dicembre dello stesso anno, è stata il primo impianto seggioviario dell’Abetone ad essere dotato di poggiasci. Sfruttava lo stesso identico tracciato della slittovia e, quasi sicuramente, anche la stessa stazione a valle. È stata in funzione fino alla primavera del 2005. Dalla stagione successiva ha consegnato il testimone all’attuale biposto Doppelmayr.)

L’ingegner Lapo Farinati degli Uberti, autore del famoso progetto di valorizzazione turistica della Valle delle Pozze, poi diventata Val di Luce, aveva progettato due linee di slittoni sull’attuale pista Fariola e sul passo d’Annibale fino all’albergone, e da qui una terza linea fino alle Tre potenze. Era già stata costruita la rotonda in pietra alla partenza, ma tutto si bloccò con la guerra e il progetto non fu terminato.

Una delle due slitte dell’impianto – inaugurato il giorno di Natale 1937, su iniziativa dell’industriale montecatinese Pacino Pacini, allora alla guida della società Slittovia – è stata adesso restaurata a cura del Comprensorio sciistico Val di Luce-Slittovia e sistemata vicino al rifugio Selletta, visibile ai turisti.

lo slittone davanti al rifugio La Selletta

 

 

 

 

 

 

«Dopo una prima sistemata in passato – spiega Andrea Formento, direttore della Società attuale – la slitta è stata conservata per anni in un garage. Poi l’abbiamo spostata in un capannone per il restauro, che l’ha riportata all’aspetto originario, per mano dei nostri dipendenti. I padri di alcuni di loro lavoravano all’epoca alla Slittovia».

Foto famiglia Bagatti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Caratteristiche tecniche principali (slittovia):

Anno di costruzione: 1937
Quota stazione partenza: m. 1365 slm
Quota stazione arrivo: m. 1690 slm
Dislivello: 325 m.
Lunghezza inclinata: 1265 m. (dato desunto da “La guida dello Sciatore” 1966)
Portata: 120 p/h (stimata)

Filmato storico

 

 


Fonti:

http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2015/01/26/news/restaurato-lo-slittone-un-pezzo-di-storia-1.10741614

http://www.abetoneforum.it/

Foto: famiglia Bagatti Manuela – Abetoneforum – Funivie.org

4 Risposte a “Lo slittone dell’Abetone”

  1. Coronavirus. Curiosando in soffitta trovo una cartolina bianco e nero datata Abetone 1939. “Slittovia stazione di partenza”. Uno sciatore con attrezzatura primordiale cammina verso “al rifugio in 8 minuti”. Dietro un timbro: “Rifugio della Selletta” e , sempre nel timbro uno stilizzato trenino da cui spuntano, forse, sagome di sci.
    Può essere la stazione di partenza dello slittone dell’ Abetone?
    Claudio Papparotto – Treviso [email protected]

    1. certamente. Slittone e slittovia sono la stessa cosa. Lo slittone percorreva la stessa traccia dell’attuale seggiovia della pista Riva e arrivava proprio al Rifugio Selletta, dove ora arriva la seggiovia?
      Se vuoi puoi mandarci la cartolina [email protected]
      Grazie

  2. Una bellissima e precisa descrizione.
    Rilevo che lo slittone a “va e vieni” era dotato di due funi, una traente (superiore) e una zavorra (inferiore) formanti un anello di fune mosso per aderenza da una puleggia motrice e rinviato ad una puleggia di rinvio. Alla stazione di valle ci sarà stato un contrappeso di tesatura dell’anello di fune.
    Le slittovie ad un solo slittone, principio a “va o vieni”, la fune era unica mossa da un argano a tamburo.

    Saluto di cuore gli abetonesi
    Giuliano Stabon

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