Anello Fontana gelata – Giardino Esperia – La Marina

Interessante e forse poco frequentato giro ad anello, tra Montecreto – Riolunato e Sestola.
L’itinerario si dipana tutto su sentieri CAI ad esclusione di un breve tratto.

Km 10 – dislivello 600 mt – tempo di percorrenza ore 4,30/5
In assenza di neve, percorribile in qualsiasi stagione.

Mappa itinerario

 

 

 

 

 

******
La partenza è sulla strada asfaltata che collega Magrignana a La Marina, nei pressi della località Fontana gelata, a quota 1103. Qui c’è un piccolo slargo dove è possibile parcheggiare l’auto e dove abbiamo una magnifica vista sul Cimone. Un cartello CAI ci indica subito il sentiero da seguire, il n. 467a. (punto 1 della mappa)

 

 

 

 

 

 

Il sentiero scende nel bosco, dopo pochi passi siamo a Fontana gelata (mt. 1102); poco dopo troviamo la fontana che dà il nome al luogo. ( (punto 2 della mappa)

 

 

 

 

La casa è un grande fabbricato a tre piani fuori terra del tipo ad elementi contigui, con parte rustica ed abitazione allineati sul tracciato che segue l’isoipsa. La parte rustica è ormai quasi del tutto crollata, mentre l’abitazione è in uno stato di conservazione migliore.

Il sentiero procede nel bosco, attraversa un piccolo rio nei pressi della fonte, poi scende fino al guado sul Rio Becco (mt. 1079 – punto 3 della mappa) – nelle vicinanze uno stupendo mulino –, risale dall’altro versante, inizialmente abbastanza ripido, attraversamento di altro piccolo rio, poi si addolcisce e diventa una sterrata. Si arriva così a scollettare nell’alta valle del Rio Lezza (Riolunato) incrociando il sentiero 469 che porta, come indicato, verso le Polle (mt. 1151 – punto 4 della mappa).

 

Percorreremo questo sentiero, ma dopo, prima vogliamo visitare le borgate di Casa Contri e Ca’ Grande. Continuiamo quindi a seguire il Cai 467 a verso destra, per un breve tratto coincidente con il 469, il quale poi proseguirà deviando a destra in salita verso Poggio Perduto, Costamezzana e Mulino della Teggiola (mt. 1142 al bivio – punto 5 della mappa).
Noi continuiamo per la nostra carrareccia in discesa, la vista è magnifica: il Cimone con le piste delle Polle, il Sasso Tignoso e campi stupendi costellati di pittoresche rotoballe. Perveniamo così a un Incrocio di carrarecce e fontana-abbeveratoio (mt. 1117 – punto 6 della mappa). il nostro sentiero scende diritto di fianco alla fontana, c’è molta erba alta e quindi preferiamo seguire la sterrata che ci conduce a Casa Contri.

Lo sguardo spazia sulla vallata, sotto di noi Casa Contri, di fronte a noi Ca’ del Rosso, borgata abitata.

Ca’ del Rosso
Casa Contri

 

 

 

 

 

Casa Contri (mt. 1085) – dove finisce la strada asfaltata che proviene da Castello di Riolunato – si compone di un rudere, di una bella casa invece in buone condizioni e sicuramente utilizzata (composta da due unità, ci sono due portoni), altri edifici e un bell’orto ben tenuto. In una casetta a fianco dell’orto ci saluta una capretta. (punto 7 della mappa).

L`insediamento è ancora parzialmente abitato, al contrario del soprastante casolare di Casa Grande,
da tempo in abbandono. L`impianto è raccolto attorno ad una corte attraversata da un percorso in risalita diretto ad un altopiano.

Da qui torniamo all’incrocio di carrareccie (seguendo stavolta il sentiero segnato pur se infrascato) e prendiamo a destra per altra sterrata che passa di fianco a una bellissima teggia con un portico coperto da un tetto che si raccorda al resto della costruzione in modo particolare. Questo è il tratto del nostro percorso che non è segnato, ma è comunque di facile individuazione. Proseguendo riusciamo a fotografare un cerbiatto che fugge nel campo.

Continuando per la strada passiamo di fianco a Ca’ Grande (mt. 1146 – punto 8 della mappa) che visitiamo facendo una piccola deviazione.

Ca’ Grande conclude la serie degli insediamenti rurali attestati sull’alta valle del Rio Lezza.
La località era collegata da un percorso proveniente da Ca” del Rosso che, toccata la casa, tornava in discesa verso Casa Contri chiudendo il circuito dei tre casolari terminali della valle.
La casa, a conferma del nome, consiste in una corte attorniata da edifici di grandi dimensioni che ormai da tempo versano in stato di abbandono e quindi in condizione di rovina avanzata.
Una parte residenziale conserva un fronte con tre finestre regolarmente distanziate e incorniciate da monoliti, perfettamente conservati, che attestano una sostanziale omogeneità di caratteri costruttivi rispetto agli altri due casolari sottostanti.

Ritornati sulla sterrata, continuiamo in salita fino ad arrivare a un bivio (punto 9 della mappa), qui dobbiamo seguire la strada che volge a sinistra e che in breve si ricongiunge con il sentiero CAI 469 (punto 10 della mappa).

Seguiamo il sentiero (anche questo praticamente una carrareccia), in parte nel bosco in parte attraverso piccole radure, fino a incrociare il CAI 475, proveniente dalle Polle (punto 11 della mapa), che ci condurrà, girando a sinistra, fino al Giardino Esperia. Il sentiero si dipana nel bosco attraversando prima la zona della seggiovia del Faggio Bianco (punto 12 della mappa), poi la seggiovia Esperia e successivamente la pista omonima (punto 13), fino a ad arrivare al Giardino Botanico Esperia. (ore 2,30-3 dalla partenza).

Se avete tempo una visita al Giardino Botanico è molto interessante.
Il giardino rimane aperto fino a metà settembre.

Dal Giardino si continua seguendo le segnalazioni GE1 (uno dei percorsi ad anello che partono dal Giardino, questo in particolare fa il giro del Monte Cervarola, noi lo seguiremo fino all’arrivo della seggiovia Stellaro – Montecreto).

Arriviamo in breve sulla strada per Passo Serre e poco dopo prendiamo il sentiero CAI 461 (punto 14 della mappa) che ci condurrà allo Stellaro. Questo tratto coincide anche con la “Via dei Monti”, antica via di comunicazione tra Montecreto e Passo del Lupo.

Il percorso passa nei pressi di due interessantissimi ambienti naturali, il cosiddetto “Far West“, per l’aspetto che le arenarie (dette Cervarola proprio per la loro imponente presenza su questo monte) conferiscono al paesaggio, e il laghetto di Rovinella, zona umida in cui vive il tritone. Vista magnifica sul Cimone e sulla zona del Passo del Lupo.
Arrivati alla seggiovia dello Stellaro (punto 15 della mappa) – una delle più belle zone del circondario del Cimone, con il pratone di fronte al Rifugetto, un vero angolo di paradiso – continuiamo a seguire il 461 che, in discesa, ci condurrà al crocevia di Serra Golara (mt. 1293 – punto 16 della mappa): il 461 continua a destra verso Montecreto, il 463 giungerà anch’esso allo stesso punto di inizio del 461, cioè alla partenza della seggiovia, ma dopo essere arrivato in cima a un poggio con una grande Croce, la Croce della Costa, che guarda il paese di Montecreto.

Noi giriamo invece a sinistra, imboccando il sentiero 467 che ci conduce alla borgata abbandonata e in rovina de La Marina (mt. 1196 – punto 17 della mappa).

La Marina rappresenta rappresentava il vertice più elevato di tutto il complesso insediativo della valle del rio Becco, sulla strada che da Magrignana porta ai pascoli di Pian Cavallaro. La consistenza originaria dell’insediamento doveva essere rilevante a giudicare dai numerosi ruderi di edifici. La struttura rimasta consiste in un lungo corpo di fabbrica disposto secondo l’asse est-ovest in modo da fungere da barriera frangivento verso nord e creare sul lato opposto, esposto a mezzogiorno, un grande cortile sul quale si attesta un’altra ala, più articolata, disposta ad angolo retto rispetto alla prima.
composto da corpi bassi rustici e case d’abitazione a più piani. Sul cortile interno si affacciava un portico con quattro arcate. ormai completamente crollato.
L’epoca della località è attestata da una data, “1612”, incisa su un architrave di un portale di una delle stalle che avevano
accesso dal portico.
Il complesso rappresentava una sorta di microcosmo autosufficiente con tutti i servizi necessari: dal forno al pozzo al mulino.
Di questa borgata si racconta nel libro “Le pietre della memoria. Antiche iscrizioni nell’alto Frignano“, di Carlo Beneventi e Adolfo Zavaroni, edito da Adelmo Iaccheri La Sorgente, 2015

Dalla Marina il sentiero scende in breve sulla strada asfaltata, di lì a poco arriviamo al nostro punto di partenza.

 

 

3 Risposte a “Anello Fontana gelata – Giardino Esperia – La Marina”

  1. Ottima descrizione con belle e adeguate foto. Bello, variegato e panoramico l’itinerario che merita di essere percorso in ogni stagione anche con le ciaspole!

  2. Oggi ho provato a fare questo giro, tornano 3 indicazioni su 18, non so se è un tuo errore nel non saper interpretare il discorso o magari qualcosa è cambiato nella natura da far perdere traccia e numerazione del percorso. Giornata persa girando a vuoto e cercando di finire l’anello.

    1. Mi spiace. temo l’errore sia tuo nel non saper interpretare descrizione e rapportarla sul campo. C’è anche la cartina, di più cosa si vuole? L’anello l’ho fatto in luglio, le numerazioni dove ci sono sono quelle, dove non ci sono (come chiaramente indicato nella descrizione) il percorso va trovato, ma non è difficile. Se magari mi indichi le 15 indicazioni che secondo te non tornano possiamo vedere di migliorare o spiegare meglio. Auguri di un sereno Natale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.